Dall’idea alla realizzazione di un concept di interior design.
Cuculia 2019
La cucina è il cuore del ristorante. E’ un luogo tecnico e funzionale e deve restituire quella libertà di movimento che diventa inevitabilmente libertà di immaginazione e creatività.
Per questo motivo abbiamo strutturato la zona dei fuochi come un isola intorno alla quale poter agire con libertà, in più persone. Un punto focale di confronto per tutta la brigata; intorno ad essa gli spazi, ben determinati e distinti per la preparazione dei diversi piatti del menù.
All’esterno della cucina è stata posizionata una libreria ricca di volumi selezionati negli anni dallo chef Oliver Betancourt, libri di cucina internazionale, di amici e colleghi, libri legati alla tradizione culinaria italiana, francese , spagnola e del sud americana. Libri sulle nuove tecniche di cucina fanno capolino dagli scaffali e diventano le basi per le sue creazioni. Riviste e mensili di arte e cucina per rimanere sempre informati sulle tendenze del momento. La libreria dello chef è una ventata di freschezza e ricordi insieme, la sua posizione una scelta condivisa per dar modo ai clienti a ed agli allievi di approfondire le conoscenze in cucina.
L’interno del ristorante è arredato in maniera semplice e raffinata la scelta di cromie neutre spezzate da un pavimento scuro e materico con tocchi in rame per restituire a chi entra una sensazione di intimità e accoglienza. L’immagine del “nido” come concetto e simbolo con cui permeare l’atmosfera è stato un punto di partenza sul quale sono stati realizzati i tocchi dell’arredo.
Il pensiero del nido ci riporta con l’immaginazione ad un piccolo ambiente realizzato dagli uccelli con rametti presi dalla natura ed ovatta quindi un ambiente caldo ed accogliente ed una forma circolare come potente simbolo di perfezione e protezione.
L’intervento di interior design studiato per Cuculia ristorante con l’Arch. Trigliozzi è stato di recuperare questa sensazione a partire dai materiali utilizzati legno e rame.
Il legno scelto personalmente per il banco del bar è una sezione di un tronco di un cedro del libano con venature circolari ed un profumo vivo naturale che lascia nell’ambiente una profumazione di agrumi.
Le illuminazioni realizzate in rame con materiale di recupero sono eleganti e calde al coltempo.
Il concetto di “nido” riporta con la mente ad una valore di ordine “familiare” ed ecco che a questo proposito si evidenziano nell’arredo “gli oggetti del ricordo” che danno un tocco tutto personale al ristorante: Una vetrina originale del 700 dove vengono riposte le etichette dei vini, i vassoi dipinti in stile fiorentino utilizzati per servire il caffè, un antico orologio solare con il suo lungo gnomone in ferro posto sotto la volta del bar che ricorda spensierate passeggiate di campagna; l’orcio in terracotta dove veniva riposto l’olio, una targa in bronzo tipica dei focolari che descrive una scena conviviale, la porta di ingresso del ristorante recuperata da un luogo che per Roberta Del Prete ha rappresentato l’inizio della passione per l’arte in cucina.
Da questo concept bellisimo l’articolo scritto dalla rivista Pantografo Magazine: